Il mio sacro viaggio in cima al Fuji
 
 
Mikado Francescoji ha detto:
"Arrivare in cima al Monte Fuji con Spirito libero
e vivere nello stesso momento l'Illuminazione è una cosa rara...
se si dedicasse la propria vita a questo nobile fine,
vi garantisco che non sarebbe una vita sprecata."
 
Roma 01 Luglio 2000: Il tanto atteso Attimo Fuggente
Parto dall'aeroporto di Fiumicino di Roma in condizioni fisiche non ottimali (due caviglie contuse, entrambi i menischi lesionati e una frattura al mignolo del piede sx. ...) e affidandomi alle divinità del mio amato Fuji, mi dirigo con l'aereo per Parigi e dopo due ore di sosta destinazione Tokio, per vivere 12 ore di viaggio senza sosta. 15, sono le ore di viaggio.
Arrivati a Tokyo, si va alla stazione della metropolitana di Shinjuku, una delle più grandi del mondo, e dopo un viaggio in treno arrivo alla cittadina di Fujiyoshida, sede della Byakko, una delle più grandi organizzazione della Pace del Mondo, con sede nel pendio del Monte Fuji, che ospita me e altre 35 persone venute da ogni parte del mondo, al fine di superare prove fisico-spirituali e chiudere un progetto spirituale iniziato circa 50anni fa dal suo fondatore Goi Sensei e da lui stesso chiamato "Progetto 70" che consiste di trasmettere poteri karmici mai usciti dal Giappone, a 70 persone sparse nel mondo...
                                                                   
                                                                                                                                            
"Immagine che immortale Mikado Francescoji e altre 35 delle 70 persone che compongono il "Progetto 70", nel Santuario della Byakko sulle pendici del Sacro Monte Fuji"
 
02 Luglio 2000, Goi Sensei mi ha detto: "Francescoji, dovrai passare un periodo di intense prove fisiche e spirituali per poi andare nel Paese del Sol Levante e unirti alla mia famiglia della Byakko* nel Santuario di Fujinomiya e per ultimo dovrai affrontato la prova per eccellenza, scalare con uno zaino di 21 kg. ( peso karmico da lasciare in cima…), un percorso roccioso di circa 7.000 metri del più alto e sacro Vulcano del Giappone: il Nostro Fuji con i suoi 3777 metri. Dopo e soltanto dopo risveglierai gli "Antichi e Sacri Poteri di Purificazione karmica...". Vai Francescoji e sappi che Io, insieme alle Divinità che dormono nel Sacro Fuji ti aspettiamo in cima vicino al "Palo della Pace."
 
* Byakko Shinko Kai - 812-1 Hitoana Fujinomiya-Shi Shizuoka-Ken 418-0102 Japan
https://byakko.org/ - https://www.facebook.com/Byakko-Shinko-Kai-396485610486392/  - www.worldpeace.org 
 
                                                                                                                                                   
17 Luglio 2000. Sono passati 15 giorni dalla mia permanenza al Santuario sotto al Fuji, ho superato prove come il digiuno, meditazioni sveglio tutta la notte, equilibrio fisico-mentale e ora non rimane che superare l'ultima lucente prova: l'ascensione sul Fuji con un peso karmico sulle spalle di 21 kg.
 
                                                                                                                                                        
 
Prendo coscienza della mia situazione fisica: due caviglie contuse, entrambi i menischi lesionati e una frattura al mignolo del piede sx. causata il giorno prima della partenza da Roma. Decido di fare parte del gruppo e chiedo alle divinità del Fuji di accettarmi e sostenermi nell'ascesa. Si parte a notte fonda e arriviamo a Kawaguchi-ko nel grande parcheggio dei pullman il punto di partenza per l'ascensione del monte Fuji: la stazione numero 5, a quota 2305 metri.
Kawaguchiko è una città piacevole che si trova sul suo stesso lago al piede della montagna del Fuji.
Nel periodo ufficiale che parte dal mese di Luglio al 27 Agosto, molti bus vanno fino alla cosiddetta quinta fase a circa 2305 metri. A settembre c’è soltanto un pulman al giorno che parte circa alle 10 di mattina e ritorna indietro verso le 15:30 senza dare il tempo necessario per l'ascesa completa.
La quinta stazione è una presa turistica reale con i giri dei negozi e del pony del ricordo. Si entra nel sentiero di ascesa alla montagna in modo piacevole e guardandolo largo con la ghiaia per terra ti trasmette serenità e stimolo di continuare l'ascesa con fiducia.
E' bene venire a conoscenza che dal pendio alla cima del Fuji ci sono in tutto 10 stazioni, ma la maggior parte delle escursioni partono da lì.
                                                                                                                                                                  
 
Per una serie di organizzazione, siamo circa una quarantina di persone e veniamo divisi in tre gruppi. Parto con l'ultimo gruppo con la totale consapevolezza di avere come guide le Divinità del Fuji..
Obiettivo: raggiungere entro sette ore la vetta del Fuji a 3777 metri con un peso all'interno del mio zaino di 21 kg., lasciarlo in cima e poi ridiscendere fino alla quinta stazione.
La giornata non è bella, la vetta è attorniata dalle nubi ma per fortuna non piove.
Inizio con il mio solito passo lungo e cadenzato, so bene che una partenza veloce mi taglierebbe il fiato, soprattutto con un dislivello di quasi 1500 metri da affrontare; scelgo quindi di andare inizialmente al risparmio.
 Lasciato il pendio o Kuryama, si prosegue con un percorso a zig zag anch'esso costruito; è stato infatti necessario predisporre una serie di ampi scalini con apposite reti metalliche di contenimento per impedire lo scivolamento a valle dei numerosi ciottoli di pietra lavica che si creano man mano al passare dei camminatori.
Per di più siamo alla conclusione delle festività dello "O-Bon" e con me ci sono numerosi gruppi di pellegrini giapponesi che salgono con le loro guide e con i loro bastoni muniti di campanellini, in un lento pellegrinaggio verso il santuario shintoista che si trova sulla sommità del vulcano.
 
L’inizio dell’ascensione
La luna era piena e talmente luminosa che i vari sentieri che portano sul fuji sembravano illuminati da lampioni.
 
                                                                                                                                                                    
 
Visto l’articoli che gran parte dei negozi vendevano, si era capito che bisognava attrezzarsi di pile e batterie per il percorso notturno, acqua e un bastone che serve per aiuto durante la fatica della salita.   
Lasciando la 5° stazioni, la prima fase dell’ascensione e un sentiero largo e completamente in pianura.
 Il sentiero è liscio e facile fino alla sesta stazione dopo di che comincia con blocchi di lava e un percorso allo zig e zag, segnato da catene al lato del sentiero utili a quelli che si arrampicano durante la notte.
La fase superiore che porta sin quasi alla 6° stazione è un saliscendi in piano, studiato appositamente per favorire l'adattamento alla quota, quindi si comincia a salire, con un breve sentiero iniziale molto "giapponese": è addirittura asfaltato!
 
Dalla sesta alla settima stazione
La sesta stazione si passa senza dargli troppo importanza e il corpo fisico inizia a sentire il peso sullo zaino.
Dopo la 6° stazione inizia il tratto più difficile con rocce laviche levigate dalle suole degli scarponi, ciottoli e una specie di sabbia di lava; il pericolo più grosso è quello di scivolare.
Ogni tanto, controllato dai miei Angeli custodi in terra, cari componenti della famiglia della Byakko, faccio una pausa per bere un goccio di acqua e su fino alla settima stazione.
La gente cammina lungo il sentiero che in alcuni punti ti obbliga a rallentare a causa del traffico di persone...
 
                                                                                                                                                                        
Il sentiero oltre che ripido si fa molto stretto, sovente delimitato dalle catene anche su ambi i lati e crea un vero collo di bottiglia, in cui i gruppi si ammassano. In alcuni punti si rimane addirittura fermi, perdo molto tempo e sorpasso quando posso, mettendo però a repentaglio le caviglie e rischiando brutte cadute.
Per fortuna ci sono molti rifugi e immagino che ogni tanto qualche gruppo si ferma per bere, ma una lattina di "Suntory" o "Sapporo", le birre più conosciute, non costano mai meno di 6, 7 euro; c'è chi si ferma per mangiare un piatto di "ramen", o di "udon" e chi invece decide di fermarsi per la notte sui caratteristici "tatami" sui quali sono stati posti i "futon", una specie di coperta, nel miglior stile dei “ryokan" , i tradizionali alberghetti di città.
 
 
                                                                                                                                                
Si arriva alla settima stazione e decido di mettermi seduto su una panchina esterna e di fare dieci minuti di pausa. Si vede la vecchia baracca e il sentiero che ti dona la possibilità di trovare posto per sedersi al fine di ammirare il panorama. L'interno della baracca è abbastanza grande e possiede una stanza di Tatami con un fuoco caldo e avanti vi è un’altra stanza in cui ci sono persona che riposano e altre che a causa della prima stanchezza fisica, stanno decidendo se andare avanti o tornare indietro.
Grosse rocce sopra le capanne danno la sicurezza di superare l’inverno e di pernottarci al loro interno. Le grandi rocce sul tetto sono una sicurezza anche se il tempo è bello e solare, perché sopra il Fuji all’improvviso l’estate può diventare inverno con un vento che mette paura.
Per coloro che desiderano andare a dormire all'interno della stanza di Tatami e bene che sappiano che bisogna spendere circa 7000 Yen.
La parte anteriore della capanna a una finestra che vede il sentiero e mette in risalto ciò che vendono all’interno: cacao caldo, tazza di the, pasta, latte e bombolette di ossigeno, bastoni da sostegno e altri articoli come loro abbastanza costosi.
 
                                                                                                                                           
 Per quanto riguarda il bagno, bisogna andare al lato del sentiero e li c’è una porta che e una nota che ricorda di pagare altre 100 Yen (vedi sulla porta).
Vi metto a conoscenza che dalla settima stazione, si può girare un angolo o due e vi troverete ancora alla settimo stazione. Apparentemente, le stazioni non sono punti precisi ma punti di accoglienza sul sentiero di ascesa.
 
Momenti di incredibile traffico sul Sacro Fuji
                                                                                                                                     
Ci sono state delle ascese sul Sacro Fuji, in cui si racconta che coloro che erano in cima, riuscivano a vedere una scia di luce compagna da migliaia di persone che arrivavano sul suo Kuryama o pendio...
 
Ritorno al mio racconto e dovete venire a conoscenza che lasciando la settima stazione, si può avere la fortuna o sfortuna di incontrare  gruppi di 20, 30 0 50 persone che tentano di scalare il Fuji tutti insieme.
 
                                                                                                                                       
Quando i gruppi salgono in ordine o si muoverebbero verso il lato del sentiero per una pausa, significa che sono condotti da guide e tutti coloro che salgono il Fuji (me compreso) sono a loro riconoscenti, perché permettono a le persone di muoversi rapidamente. Ma purtroppo si incontrano gruppi che non sono guidati e che non conoscono l’ordine e si fermano dove capita con il fine di congestionare il sentiero e complicare il percorso a chi sale con rispetto verso il Fuji e chi lo affronta. Credetemi, questi gruppi sono un fastidio reale e difficilmente il Fuji li accetta in cima.
 
Dall'Ottava Stazione in su
Arrivato all’ottava stazione, la temperatura era calata e mi obbliga a mettermi il giaccone pesante. Vedo persone entrare dentro la capanna al fine di bere qualcosa di caldo, ma il mio fine è quello di proseguire per portare quel peso che mi sta distruggendo in cima al Fuji.
Guardandomi intorno, ho imparato che quando i bagni sono lungo il sentiero, ci sono sicuramente delle code. Il bagno dell'ottava stazione ha due urinali vicino al porta e una coppia di turche all'interno. I bagni sono ancora terreno comunale in varie zone del Giappone e gli urinali sono esposti in modo ordinariamente.
La zona davanti a qualsiasi baracca dalla settima stazione in su è sovente affollata. La parte interna delle loro capanne è per quelle persone che possono pagare la cifra di 7000 Yen ( 70 euro) per alcune ore di sonno.
Il mio personale consiglio è quello di dividere lo spazio all’interno della baracca, con un’altra una persona (può essere un amico o uno sconosciuto). La gente entra ed esce in continuazione per il semplice motivo che non riesce a dormire con una persona che sfortunatamente per lui russa oppure per le urla che le guide fuori stalla stazione emettono al fine di riguadagnare il controllo del loro gruppo.
 
Dalla nona alla decima stazione
 
                                                                                                                                             
Nella seconda metà della salita la fila si sgrana; più oltre, verso la 8° e 9° stazione si incontrano sempre meno persone,che salgono con sempre maggior fatica, qualcuno si ferma, l'ultimo pezzo è durissimo, il vento comincia a farsi sentire, il sentiero è affollato e la genti si muove lentamente. In un periodo normale, le persone si muovono verso un lato del sentiero al fine di lasciare passare i più forti e veloci (ma alcune volte anche loro devono rallentare il passo).  Pensate che ogni anno circa 300.000 persone tentano di arrampicarsi sul Fuji e la maggior parte di loro lo fa durante il periodo ufficiale che parte dal mese di luglio fino al 27 agosto, con una spaventosa media di 5000 persone al giorno, con una conseguenza che malgrado  una distanza relativamente corta, dall'ottava stazione alla parte superiore del Fuji ci vogliono due ore di passo lento e corto.
Vedo davanti a me l'ultima curva e il cancello di Torii e decido di piegare le mie povere ginocchia per ringraziare le divinità del Fuji (vedi anche "Il significato spiirtuale della Montagna") per avermi assistito e accettato in cima e tocco la terra del sentiero davanti che porta a salire quelle ultime e preziose scale che finalmente mi portano in cima alla più sacra Montagna del Giappone e mi fanno sentire cittadino di Sua Maestà il Fuji !
 
L'arrivo in cima 
                                                                                                                                             
"Dopo aver passato le tre "Divine Porte" arrivo in cima al Sacro Fuji e tocco il grande "Palo della Pace" lasciando le lettere dei miei allievi (rappresentano il loro karma...) alle Divinità del Fuji... 
 
E' bene venire a conoscenza la posizione e soprattutto il significato spirituale delle tre divine porte. La prima porta è posta sul pendio del Fuji e purifica il corpo fisico...;  la seconda alla 5° stazione a 2305 metri e purifica il corpo emozionale...;  l'ultima a circa 3700 metri proprio prima della divina scalinata che porta in cima al Sacro Fuji e il suo nobile scopo e quello di purificare il corpo mentale. Questo divino processo di purificazione a il nobile fine  di donare la piena consapevolezza della completa libertà del corpo spirituale! 
                                                                                                                                                   
Arrivati in cima, mi tolgono lo zaino e con esso i sacchetti di sabbia che componevano i 21 kg. della mia ultima prova e mi sembra di volare. Dopo un breve riposo fisico-mentale-emozionale..., vedo davanti a me  baracche o capanne e un grande “Palo della Pace”, messo dalla Byakko, con la scritta nelle sue quattro facciate di circa 40-50 cm., in inglese, giapponese, francese e mi è rimasto il dubbio sull’ultima facciata se sia in italiano o in tedesco (se qualcuno c’è stato e si ricorda, mi faccia il favore di scrivermi e di togliermi questo dubbio …).:  italiano: “Che La Pace Regni Sulla Terra”; giapponese: “Sekaijinrui-ga Heiwa-de Arimasuyoni”; inglese: “May Peace Prevail On Earth”; e in francese: “Puisse La Paix Regner Dans Le Monde”
                                                                                                                                               
Purtroppo mi posso fermare pochissimo in cima, giusto il tempo per farmi scattare qualche foto, mangiare, andare a visitare il quasi perfetto cratere, inattivo dal 1707, e ammirare il panorama circostante attorniato dalle nubi. Nei pochi spiragli posso scorgere uno dei cinque laghi del parco del monte Fuji  e, in lontananza, la costa.
                                                                                                                                              
Mi avvio ai bordi del cratere e vedo che ci sono alcune costruzioni, uno funge da rifugio, un altro da ufficio postale; vi è poi un piccolo santuario shintoista, una "shrine", alla quale sono appese numerose campanelline e dei bastoni che i fedeli hanno usato come sostegno durante la salita.
Sarebbe bello poter percorrere tutto il cono del cratere, ma ci vuole circa un'ora ed io devo affrettarmi a scendere perché la temperatura comincia a calare.
Dopo aver preso alcune cartoline, tutti a cercare un posto per aspettare l'alba mi dirigo verso l'ufficio postale sulla parte superiore del Fuji che guarda le pareti del cratere.
Il cielo è diventato più luminoso e infine una punta molto piccola di luce arancione è comparso all’orizzonte e con “fratel sole” si unificano centinaia di scatti che mettono in risalto le proprie macchine fotografiche e i sorrisi lucenti di chi li fa.
Dopo l’alba Il cielo era luminoso, ma era ancora presto. Mi sono girato verso i fornitori e chiedo  una piccola latta di caffè (400 Yen).
 
Il ritorno alla 5° stazione
La discesa in alcuni casi è ancor peggio della salita, soprattutto per il rischio di scivolamento sui soliti terribili ciottoli di lava, occorre tenersi sovente alle catene, ma in alcuni punti il paletto è rotto, o sradicato, e diventa un falso appoggio…
 
Lo Spirito di Luce e Stelle di Mikado Nintoku-tennò,  mi accompagna nella discesa 
                                                                                                                                               
Scendo molto velocemente insieme alla mia cara amica giapponese Sonoko, dribblando i pochi che ancor salgono, la temperatura e buona  e scendiamo con cautela e ci godiamo i lunghi sentieri a zig e zag di discesa davanti a noi. A un certo punto della discesa, sento il mio corpo sollevarsi da terra e vedo davanti a me il "Corpo di Luce del mio amato Mikado Nintoku-tennò, la seconda Divinità del Fuji ( la luce a sx. prende la sagoma del suo corpo di Luce e Stelle...)", che  mi dice: "Benedetta sia la Sacra Terra del Fuji che viene calpestata da te, mio antico allievo Kami, ora diventato un vero Mikado, perché in quel tratto di Terra da te calpestato crescerà il più grande miracolo del Padre Unico: un filo d'erba!. Ora ascoltami e sappi che nel rispetto della grande e unica legge del karma, una moltitudine di persone ti verrà incontro e ti chiederà di insegnarli la "Via per purificare il loro  karma". Attraverso questo processo ti riconosceranno come loro Mikado e
"Custode del sacro fuoco del Fuji"
 
Mi avevano avvisati che a causa del terreno, la discesa sarebbe stata veloce e devo dire che è tutto vero a causa del sentiero molle e polveroso. Uno dei motivi principali in cui si sentono persone protestare è per il polveroso sentiero di discesa. Vi auguro di non trovarvi dietro  a nessuno altrimenti vi troverete in un attimo pieni di polvere.
State attenti alle deviazioni che troverete durante la discesa (vedi l'importanza della pagina: Mappa Fuji).
S per caso siete partiti dalla 5° stazione di Kawaguci , ricordatevi il nome perché altrimenti vi troverete al lato opposta dalla vostra partenza e vi accorgerete che i negozi e l’ambiente intorno è tutto diverso da quello che avete lasciato alla partenza e se tante volte vi viene l’idea di prendere un Taxi per ritornare alla 5° stazione Kawaguci, vi metto al corrente che come minimo vi sparano intorno alle 20.000 Yen (€. 200.00) e pertanto vi consiglio di armarvi di santa pazienza e di prendere il pulman verso Kawaguci o la città che vi ospita o fare amicizia con qualcuno che possiede la macchina e vada dove siete partiti.
                                                                                                                                                       
 
Vedo da lontano il sentiero Kuryama costeggiato da alberi e ci inoltriamo al suo interno ammirando questi centinari alberi con le radici fuori dalla terra e da lì a poco cominciamo a incontrare gruppi di persone e  ci accorgiamo che il paesaggio è rischiarato dal chiaro di luna, rendendo l'atmosfera molto suggestiva.
Siamo di nuovo alla 5° stazione e abbattuto dalla stanchezza mi accomodo all'interno della macchina che ci aspettava, sprofondando nel mio posto e visualizzando con il mio occhio interiore il momento che arriverò nella mia stanza e quello in cui mi lascerò andare in perfetta immersione in quel luogo da me definito la meraviglie delle meraviglie: Il bagno giapponese, il Sento (vedi la pagina: Fuji e il bagno giapponese).
 
                                                                                                                                                     
Amici miei, se state pianificando di  andare nel punto più alto del Giappone, non mi resta di farvi gli auguri di un buon viaggio e di vivere in cima al Fuji quello che io, Mikado Francescoji ho avuto la fortuna di vivere: Il Respiro Perfetto!
                                                                                                                                                                                     
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