Il probabile risveglio del Sacro Monte Fuji
 
                                                                           
 
15 Luglio 2004, l'antica predizione di Mikado Francesco
...“Oggi e per me un giorno triste, sappiate che questa notte ho sognato il risveglio del Sacro Monte Fuji e ora sto vivendo con occhi aperti, le terribili conseguenze della sua ira...
 
Mikado, che cosa hai visto?
Ho visto coperta di fuoco, cenere, fumo e di lacrime, una Nazione che era forte, indipendente, moderna, fondata dal coraggio di Mikado Jimmu-tennò, dalla Pace di Mikado Nintoku-tennò e dalla forza dei Samurai di Mikado Mejij-tennò ...
Ora il mio pensiero è rivolto ai 125.000.000 di giapponesi, miei immortali fratelli in Spirito. A voi, vi prego di ricordare (come faccio anche io...) l'eterno messaggio di Mikado Nintoku e Mejij: "Qualunque sia la prova da provare..., non possiamo dimenticare, Chi Siamo e da Dove Veniamo...”
 
La nuova realtà del Monte Fuji
E' bene venire a conoscenza che dal mese di ottobre del 2000, una moltitudine di scienziati hanno rilevato un brusco aumento nel numero di tremiti a bassa frequenza vicino al Monte Fuji che potrebbero indicare una possibile attività vulcanica sotterranea... 
 
Nell'anno 2004, i scienziati che studiano il Monte Fuji, hanno creato cinque enormi esplosioni. al fine di muovere il magma sotto il Monte Fuji e per comprendere quando il vulcano più famoso del Giappone potrebbe eruttare ancora.  Le detonazioni sepolte a circa trecento metri, hanno creato delle onde e dei tremiti artificiali che hanno indotto i scienziati a progettare la struttura sotterranea del vulcano, a comprendere i punti di pressione di magma congelato e infine a studiare i percorsi probabili che il magma potrebbe prendere se un eruzione dovesse accadere.  Gli scoppi sotterranei, ciascuna di 1.100 libbra di esplosivi, hanno innescato i mini terremoti che aiutano gli scienziati a tracciare il magma che bolle sotto al fine di prevenire la probabilità di un eruzione.

 

                                                                                              
 
Studio amplificati su tutto il Giappone
Sono circa settanta i ricercatori di varie università superiori del Giappone, che stanno effettuando dall’inizio del 1994, prove simili di esplosioni su altri vulcani inattivi del Giappone... 
Questo è il pensiero dei studiosi del Keiji Doi, l'istituto di ricerca di terremoto dell'università de Tokyo: "questa è ricerca molto importante e che è molto difficile prevedere la seguente eruzione del Monte Fuji. Per questi 300 anni (l'ultima è avvenuta nel 1707) siamo stati molto attenti." 
 
Il Monte Fuji è elencato come vulcano attivo con un rischio moderato di eruzione.  Bisogna ricordarsi che l’ultima volta che ha fatto sentire la sua ira era l’anno 1707, spruzzando di cenere Tokyo e dintorni che dista a circa 100 km. Prendete coscienza che sono circa 12 milione di persone che vivono nei dintorni del Monte Fuji, influenzate dal suo probabile risveglio, ed è bene comprendere che stiamo parlando del 10 per cento della popolazione del Giappone e che il suo risveglio provocherebbe un’eccessiva uscita di lava, di cenere e di fumo che colpirebbe migliaia di chilometri quadrati dell’intero Giappone. Pensate che il suo risveglio bloccherebbe tutte le strade, aeroporti e treni principali del Giappone con disastrosi danni che sono calcolati all’incirca sui 21 miliardi di euro...

 

                                                                                   
 
Per la città di Fujinomiya, alla base della montagna, i risultati delle prove di risveglio sono importanti al fine di migliorare i programmi di prevenzione di disastro. Il suo portavoce Masakazu Takada ha detto che l'esperimento avvenuto è andato bene, ma che occorrerebbe mesi per analizzare i risultati e che per oggi, non ci sono segni di un eruzione imminente...
 

Ultima frontiera di ricerca

Nel 2004, i ricercatori giapponesi per la prima volta nel mondo, tenteranno di perforare il nucleo rovente del vulcano Unzen nel sud-ovest del paese.  Tale ricerca è particolarmente importante nel Giappone, che ha bel 108 vulcani attivi. Gli scienziati hanno scoperto che attraverso i scoppi organizzati per lo studio del Monte Fuji, vi vi è un collegamento tra lui e una parte del Giappone occidentale che porta in quella zona in cui vi è stato il terribile terremoto avvenuto nel 1995 a Kobe che ha ucciso migliaia di persone... 

 

 

"Il Monte Fuji è il più alto del Giappone a 12.385 piedi (3777 metri), si trova a circa 100 km. a sud-ovest di Tokyo, simbolo nazionale a forma di cono immortale bellezza divina raffigurata nelle stampe dei più famosi pittori giapponesi e nelle più profonde poesie di poeti che come i stessi pittori rimanevano estasiati dalla sua irreale bellezza... "

 

Anno 2013, il gigante dormiente, il Monte Fuji

Il monte Fuji sta per esplodere. Non è l’ultima previsione apocalittica di una qualche oscura profezia, ma l’annuncio di uno scienziato giapponese che ha messo in guardia sul pericolo di una devastante eruzione. Secondo i suoi studi, potrebbe essere molto vicina. E le conseguenze sarebbero catastrofiche.

L’autore della ricerca è il professor Toshitsugu Fujii, capo del dipartimento giapponese di vulcanologia. Una delle cause dell’ imminente risveglio del vulcano, simbolo nazionale del Giappone, sarebbe il terremoto che nel marzo 2011 generò quell’onda di tsunami dagli effetti agghiaccianti. I movimenti tellurici- secondo l’esperto- avrebbero fatto accrescere a dismisura la pressione interna.

“Il monte Fuji è tranquillo da quasi 300 anni e tutto ciò è anomalo- ha spiegato in un’ intervista. Precedentemente, infatti, aveva emesso lava e lapilli ad un intervallo di circa 30 anni. Per questo il timore che la prossima eruzione possa essere su vasta scala è piuttosto fondato.

Subito dopo il sisma di magnitudo 9.0 Richter dell’anno scorso, il vulcano giapponese è diventato un osservato speciale.  Soprattutto perché a pochi giorni dal primo terremoto ne è seguito un altro, di magnitudo 6.2, con epicentro proprio alle pendici del gigante dormiente. La correlazione tra scosse ed eruzioni è ormai accertata: tre secoli fa, dopo un sisma, a distanza di 40 giorni il Fuji si era prepotentemente risvegliato.

L’allarme del professore non è stato sottovalutato dalle autorità. Anzi, sono stati elaborati subito i bilanci preventivi di quello che un simile evento potrebbe significare. Si pagherebbe, innanzitutto,  un prezzo enorme in termini umani: si ipotizza una vera carneficina che coinvolgerebbe, in modo diretto e indiretto, milioni di persone. Ma non solo.

I danni alle strutture potrebbero ammontare a cifre vertiginose. Solo per l’agricoltura la stima è di 30 miliardi di dollari. Il modello elaborato dagli studiosi prevede infatti che la cenere emessa dal Fuji in alcune aree superi il mezzo metro di spessore. E arriverebbe fino Tokio- distante oltre 100 chilometri dal vulcano.

 

                                                                               

“Sulla capitale potrebbero cadere alcuni centimetri di cenere, a Yokohama almeno una decina” prevede lo scienziato. “La circolazione ferroviaria sarebbe sospesa, come anche il traffico aereo. Non ci saranno raccolti nelle campagne. Avverranno frane e smottamenti. Milioni di persone saranno coinvolte nel disastro“.

 

                                                                                                                                             

Peggiore profezia non ci potrebbe essere …non resta altro che pregare ... e sperare che nel Terzo Millennio, la scienza non faccia ripetere eventi distruttivi vissuti nel 1707 o prima*...

 

* Sono storicamente documentate 18 eruzioni a partire dall'anno 800 d.C. ...

 

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