Ultima frontiera di ricerca
Nel 2004, i ricercatori giapponesi per la prima volta nel mondo, tenteranno di perforare il nucleo rovente del vulcano Unzen nel sud-ovest del paese. Tale ricerca è particolarmente importante nel Giappone, che ha bel 108 vulcani attivi. Gli scienziati hanno scoperto che attraverso i scoppi organizzati per lo studio del Monte Fuji, vi vi è un collegamento tra lui e una parte del Giappone occidentale che porta in quella zona in cui vi è stato il terribile terremoto avvenuto nel 1995 a Kobe che ha ucciso migliaia di persone...
"Il Monte Fuji è il più alto del Giappone a 12.385 piedi (3777 metri), si trova a circa 100 km. a sud-ovest di Tokyo, simbolo nazionale a forma di cono immortale bellezza divina raffigurata nelle stampe dei più famosi pittori giapponesi e nelle più profonde poesie di poeti che come i stessi pittori rimanevano estasiati dalla sua irreale bellezza... "
Anno 2013, il gigante dormiente, il Monte Fuji
Il monte Fuji sta per esplodere. Non è l’ultima previsione apocalittica di una qualche oscura profezia, ma l’annuncio di uno scienziato giapponese che ha messo in guardia sul pericolo di una devastante eruzione. Secondo i suoi studi, potrebbe essere molto vicina. E le conseguenze sarebbero catastrofiche.
L’autore della ricerca è il professor Toshitsugu Fujii, capo del dipartimento giapponese di vulcanologia. Una delle cause dell’ imminente risveglio del vulcano, simbolo nazionale del Giappone, sarebbe il terremoto che nel marzo 2011 generò quell’onda di tsunami dagli effetti agghiaccianti. I movimenti tellurici- secondo l’esperto- avrebbero fatto accrescere a dismisura la pressione interna.
“Il monte Fuji è tranquillo da quasi 300 anni e tutto ciò è anomalo- ha spiegato in un’ intervista. Precedentemente, infatti, aveva emesso lava e lapilli ad un intervallo di circa 30 anni. Per questo il timore che la prossima eruzione possa essere su vasta scala è piuttosto fondato.
Subito dopo il sisma di magnitudo 9.0 Richter dell’anno scorso, il vulcano giapponese è diventato un osservato speciale. Soprattutto perché a pochi giorni dal primo terremoto ne è seguito un altro, di magnitudo 6.2, con epicentro proprio alle pendici del gigante dormiente. La correlazione tra scosse ed eruzioni è ormai accertata: tre secoli fa, dopo un sisma, a distanza di 40 giorni il Fuji si era prepotentemente risvegliato.
L’allarme del professore non è stato sottovalutato dalle autorità. Anzi, sono stati elaborati subito i bilanci preventivi di quello che un simile evento potrebbe significare. Si pagherebbe, innanzitutto, un prezzo enorme in termini umani: si ipotizza una vera carneficina che coinvolgerebbe, in modo diretto e indiretto, milioni di persone. Ma non solo.
I danni alle strutture potrebbero ammontare a cifre vertiginose. Solo per l’agricoltura la stima è di 30 miliardi di dollari. Il modello elaborato dagli studiosi prevede infatti che la cenere emessa dal Fuji in alcune aree superi il mezzo metro di spessore. E arriverebbe fino Tokio- distante oltre 100 chilometri dal vulcano.
“Sulla capitale potrebbero cadere alcuni centimetri di cenere, a Yokohama almeno una decina” prevede lo scienziato. “La circolazione ferroviaria sarebbe sospesa, come anche il traffico aereo. Non ci saranno raccolti nelle campagne. Avverranno frane e smottamenti. Milioni di persone saranno coinvolte nel disastro“.
Peggiore profezia non ci potrebbe essere …non resta altro che pregare ... e sperare che nel Terzo Millennio, la scienza non faccia ripetere eventi distruttivi vissuti nel 1707 o prima*...
* Sono storicamente documentate 18 eruzioni a partire dall'anno 800 d.C. ...