- Mikado Nintoku-tennò e la nascita del
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Sacro Fuoco del Fuji
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- C'era una
volta nel Paese del Sol Levante, nella
solare e pacifica era del mio amato Mikado Nintoku-tennò, ci fu anche per lui
un momento di autentica tempesta di fuoco.
- Era appena terminato il
ciclo dei sette anni in cui ha visto i sudditi di Nintoku ad avere quella
giusta tranquillità nell’affrontare il freddo inverno, dovuta al fatto che
Mikado Nintoku li aveva assentati a non pagare le tasse per un ciclo di sette
anni. Questo processo, ha portato Nintoku a vivere delle conseguenze con la
propria moglie, che indispettita lo lasciò solo e se ne andò lasciando dietro
di sé una scia di fuoco.
- I sudditi chiesero a
Mikado il desiderio di avere il fuoco per riscaldarsi per tutto l’inverno.
- Mikado, entrò in
meditazione imperiale e si mise in contatto con le Divinità del sacro Fuji
chiedendogli di donargli la facoltà di donare il fuoco ai suoi sudditi è
soprattutto quella di guarire il fuoco interiore di sua moglie.
- Mikado Nintoku, accolse
la supplica dei suoi sudditi e si mise in cammino con Kami, suo gemello in
Spirito e insieme si inoltrarono verso il Sacro Fuji, con il fermo proposito
di assorbire la “Virtù del Fuoco” custodita all’interno del grande cratere.
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Il viaggio verso l'antiche origini del Giappone e
del Sacro Fuoco del Fuji
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Mikado Nintoku e il fedele Kami, si incamminarono
verso il sacro Fuji ben coscienti del difficile compito che dovevano
affrontare nel convincere le divinità ad aprirgli il sacro cratere del Fuji.
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Durante una breve sosta, Mikado sentii che era
arrivato il momento di raccontare a Kami la vera storia delle origini del
Paese del Sol Levante e nello stesso momento del Sacro Fuoco del Fuji, allo
stesso modo in cui veniva raccontato dalle divinità a componenti della
Famiglia imperiale
e così iniziò il suo racconto all'inizio della ripresa
della camminata spirituale verso il sacro Monte Fuji: "Mio caro kami, devi
sapere che secondo il Nihon-Shoki*,
Cielo e Terra costituivano una massa caotica, dai contorni imprecisi:
staccandosi a poco a poco, la parte più pura è divenuta cielo, mentre il resto
è “precipitato in basso” e, per conseguenza, ha formato la Terra. Allora,
narra il sacro libro, nella “Pianura degli alti Cieli” apparvero, anzi,
nacquero spontaneamente, certe divinità chiamate Kami**.
Izanagi, il “Maschio che invita”, e Izanami, la “Femmina che invita”, sono le
divinità all’apice della creazione e da essi discenderebbe la vita mitologica
e poi la vita del genere umano e del popolo giapponese per primo.
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Dall’assemblea delle divinità, Izanagi e Izanami
ricevettero l’ordine di consolidare la terra e, muniti della lancia ornata di
gemme che era stata loro donata a tale scopo, salirono insieme sul “Ponte
fluttuante del Cielo”.
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Nello scendere su questa terra, i due numi videro
dall’alto del ponte i sollazzi di una eutrettola, dalla quale appresero i
segreti dell’amore sino allora ignoti, si sposarono e Izanami invitò il
fratello all’amplesso; ma nacque soltanto un bambino malformato, che i
genitori abbandonarono su una barchetta di giunchi, all’isola di Schiuma.
Quando risalirono in cielo per interrogare gli dei, che avevano fatto ricorso
alla “Grande Divinazione”, essi ottennero il seguente responso: “i figli non
sono validi, perché la donna ha parlato per prima”. Così, l’opera della
creazione venne ripresa e questa volta, essendo l’iniziativa partita da
Izanagi, nacquero le otto grandi isole del Giappone: Awaji, Shikoku, Kyùshù,
le gemelle Oki e Sado, e poi ancora Ikishima, Tsushima, Hondo, seguite da
altre sei minori.
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Izanagi tuffò una lama di
corallo nell’Oceano e rimestò così a lungo con essa che al momento di estrarla
quattro gocce perfette sono cadute nel mare e, quelle gocce sono diventate le
quattro isole del Giappone.
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Mio adorato Kami, devi sapere che solo dopo la
nascita delle quattro isole vennero in seguito generati tutti gli dei della
natura; ma l’ultimogenito, il dio del Fuoco, ustionò così terribilmente la
madre nel venire al mondo, che Izanami ne morì. Folle di dolore, Izanagi
troncò la testa del bambino, il cui sangue sparso diede vita a nuove divinità
che nel tempo immortale si incarnano all'interno la Famiglia imperiale con il
sacro Titolo di Mikado e con loro il potere Taumaturgico di curare ogni tipo di ustioni
di Spirito e Corpo."
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- L'arrivo in cima al
sacro Fuji e il segreto del Sacro Fuoco
- Mikado Nintoku e Kami,
dopo 21 giorni di dura ascesa, arrivarono in cima al sacro Fuji. Mikado disse
al suo gemello in Spirito (nacquero lo stesso istante) di aspettarlo e scese
all’interno del cratere.
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- Himmel, terza divinità
del Fuji, custode del sacro Fuji, riconobbe insieme ad altre divinità Mikado
Nintoku e avendo percepito che voleva assorbire il “segreto” al fine di
donarlo a Kami e ai suoi sudditi, gli disse di andare via: "Vai via da qui,
ti abbiamo riconosciuto come una divinità in terra e abbiamo svelato il tuo
fine. Vai via Nintoku!". Mikado gli rispose: “Fate entrare almeno il mio
gemello in Spirito Kami, ha tanto freddo e mi ha espresso il desiderio di
conoscere l’interno del sacro cratere, custode del fuoco. Ha questa profonda
invocazione imperiale non poterono dire di no e così, lo fecero scendere e
infine entrare. Una volta dentro il sacro cratere, Kami si ricordò ciò che gli
disse Mikado Nintoku: “Kami, mI raccomando di non avvicinarti nel fuoco dei
demoni” - e in compagnia di una buona dose di paura ne vide due e si mise
a correre a perdifiato, andando a rovesciare le immense cataste di legna, tra
le gambe dei due demoni Komei e Omura, che tentavano di prenderlo con la
lingua di fuori. Correvano per fermarlo, ma Kami era imprendibile.
- Himmel, responsabile in
quel momento di tutto ciò che succedeva fuori e dentro il Sacro Monte di Dio, chiamò
Mikado Nintoku e lo fece entrare e gli disse:"Sappi che Kami è entrato nel
fuoco dei dannati e si sta facendo inseguire da tutti loro. Vai e portalo
fuori da qui!"
- Mikado entrò, trovò Kami
e i demoni che alla sua presenza gli buttarono addosso sette lingue di fuoco.
Mikado portava con sé il suo fedele bastone di bambolo “Kundalini”, duro e
inflessibile fuori e tenero dentro, dall'anima come l’ovatta, di facile
accensione. Mikado alzò davanti a sé Kundalini per proteggersi e subito dopo i
demoni videro le sette lingue di fuoco entrare all’interno di Kundalini e
impauriti scapparono inseguiti questa volta da Kami e Mikado che grazie a
Kundalini alzava ogni catasta nella parte inferiore, creando fuoco, fumo e
confusione in ogni angolo della dimensione dei demoni dannati tanto che uscì
all’improvviso il capo Kamura e indispettito, gli prese il bastone di Bambolo
e lo conficcò con la punta al centro delle fiamme dell'inferno. Era quello che
Mikado aspettava e guardando Kami gli disse: "Ti trasmetto il potere dei
Mikado e sappi che sia il fuoco che i suoi demoni non potranno farti nulla.
Vai Kami e metti disordine su tutto ciò che vedi."
- Kami ubbidì ciecamente
al suo amato Mikado e iniziò con una forza a lui sconosciuta a mettere in
disordine tutto ciò che entrava nel raggio della sua vista. I demoni, stanchi
di corrergli indietro andarono da Mikado Nintoku e gli aprirono le porte
dell'inferno e lo cacciarono via.
- Mikado, ben cosciente di
quello che sarebbe accaduto, aveva recuperato il suo bastone Kundalini e
richiamato accanto a sé il suo gemello in Spirito Kami e vide, il fuoco ardere
all'interno del suo fedele bastone di Bamboo e in quel momento aveva la
consapevolezza di aver custodito in sé il segreto del fuoco dei demoni
incatenati nel fuoco del cratere del sacro Monte Fuji.
- Una volta fuori la
dimensione dell'inferno e salutato Rimmel, la terza divinità del sacro Fuji,
Mikado Nintoku alzò Kundalini e distribuì il fuoco a nord, sud, ovest ed est
del Paese del Sol Levante, facendo roteare il bastone e a tratti fermandolo
sopra la testa di tutte le persone al fine di benedirle. Scintille di fuoco
si alzarono verso il cielo e si distribuirono su tutta la santa terra del
Giappone e fu così che nacque il mito del sacro fuoco, con Mikado
Nintoku-tennò e Kami loro immortale Custodi e prese in Giappone il nome di
"Sacro Fuoco del Fuji" e venne successivamente conosciuto in Occidente con il
nome di "Fuoco di S. Antonio"...
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- Per la storia
- Sappiate che
Mikado Nintoku e Kami si incarnano nuovamente insieme nelle nuove vesti di
Mikado Mejij-tennò (1852-1912) e Mikado Usui (1855-1948)...
- Successivamente lo Spirito di Kami si
incarna nuovamente nelle sue nuove vesti di Francescoji Boemi in arte Mikado
Francescoji (1955 –
20.. - abbiate pazienza) in Occidente, ben cosciente fin dalla sua tenera
infanzia, di ritornare in cima alla sua amata Montagna del Fuji (17 Luglio
2000) e di
risvegliare tutto il suo immortale Amore verso il suo Amato Mikado Nintoku...
- Mikado Francescoji, come
nelle precedenti vite vissute in Kami e Usui porta dentro di sé la "Virtù del sacro
Fuoco del Fuji" (in compagnia di quella dei Vermi e dell'Equilibrio), conosciuto in Occidente con il nome di "Fuoco di S.
Antonio."
- Mikado Francescoji, riceve
grazie alla perseveranza del suo antico allievo (epoca Mikado Usui) Mei lin
Chan di voler cercare il suo amato Sensei Usui, il dono di ritornare in
possesso del suo antico e fedele bastone di Bamboo (febbraio 1996), che chiama
in onore del suo Amato Mikado Nintoku: Kunda!
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- Finisce così
questa favola breve e se ne va ...
- Ma aspettate, e
un'altra ne avrete.
- "C'era una
volta nel Paese del Sol Levante..." Mikado Francescoji dirà e un'altra
favola comincerà!...
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- *Nihon-Shoki:
Il sacro libro...
- ** Kami:
E’ nome comune a
tutte le divinità del cielo e della terra, come pure ai loro spiriti,
residenti nei templi ove esse vengono onorate, e a molti esseri umani, ad
uccelli, piante, alberi, monti...
- * Virtù del Sacro
Fuoco del Fuji:
Questa “Virtù” opera su disturbi
“emozionali e mentali” e su ogni tipo di bruciatura materiale di 1°, 2° e
talvolta anche di 3° grado causata con il fuoco, acqua bollente, caffè caldo,
ferro da stiro. L’importante che non prenda organi interni...
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