I miei due sacri vulcani
 
                                                                                                                                           
                                               Mikado Nintoku-tennò mi disse: “Francesco, te la senti di parlarmi dell’Etna, il vulcano che ti ha protetto fin dalla tua nascita?”
 
Dopo un breve mio silenzio causata dalla sorpresa di questa richiesta di Mikado, mi rivolgo a lui e gli dico:
“Mio amato Mikado, in piena sincerità ti dico che non so molto al riguardo all’Etna, ma farò del mio meglio per accontentarti”
 
Mikado, con sguardo paterno mi disse: “Sono sicuro che mi accontenterai”
Mio amato Mikado, nel mondo ci sono soltanto due vulcani che hanno avuto il potere di segnare la vita: L’Etna* e il Fuji.
Per quanto riguarda il mio immortale amore al Fuji e dimostrato in ogni mia immortale cellula energetica in ogni pagina di questo mio straordinario racconto, ma è bene che vieni a conoscenza anche del mio rispetto e amore verso il vulcano che ha visto la mia nascita e soprattutto quel risveglio di Spirito al riguardo il Fuji e il Giappone, avvenuto all’età di cinque anni insieme a mio padre.
L’Etna, ebbe la sua origine circa 700.000 anni fa da eruzioni sottomarine iniziate nel Golfo di Catania è il vulcano attivo e con i suoi 3350 metri, anche il più alto d’Europa ed uno dei più grandi del mondo e colui che mi ha protetto in Spirito fin dalla mia nascita. Ha la forma di un cono con circa 40 km di diametro sulla terra, eccetto il mio amato Fuji, che ha tanto influenzato la storia e la vita, gli usi e i costumi delle popolazioni sia italiana che giapponese.
Se si guarda da una certa distanza, il massiccio dell’Etna ci appare come il Fuji, cioè come un cono regolare, con la diversità di avere a differenza dell’unico e perfetto cratere del Fuji, tre grandi crateri sulla sua sommità.
 
* Chiamato “Aetna” dai Romani, “Mongibello”. Questo termine viene dall’italiano monte e dall’arabo “Gebel” che significa anche monte o semplicemente “a Montagna” da quasi tutti i siciliani.
 
                                                                                                                
 
Non ci sono dubbi che quando entrambi appaiano con la cima coperta di neve, i bassi boschi lussureggianti del Kury-ama o pendio del Fuji, oppure dei frutteti, vigneti, e i giardini di aranci ai piedi dell’Etna, entrambi sembrano usciti all’interno di una cartolina a colori.
Sull’Etna si possono osservare centinaia di coni e crateri secondari; fenditure che emettono fumo e gas; il Cratere Centrale con i margini coperti di zolfo cristallizzato, avvolto quasi sempre da un fitto fumo e gli altri tre crateri attivi spesso anche durante spettacolari esplosioni.
 
                                                                                                    
 
E’ scritto nel  mio libro divino, che nel tempo a venire l’Etna assumerà un comportamento sempre più violento e perderà il suo carattere relativamente dolce – Volete sapere quando? – Quando colui che attraverso la lunga e infuocata autostrada sottomarina lascerà il controllo per svegliarsi e credetimi, quando questo avverrà, quello che è successo al Vesuvio e a Pompei, sarà la 33° parte di quello che succederà al Fuji e nello stesso momento all’Etna.
 L’ascensione del Fuji e dell’Etna, a piedi, è un’esperienza che tutti dovrebbero fare, sia per i fenomeni vulcanici che si possono osservare sull’Etna, sia per il divino panorama che si può godere in cima al Fuji.
 Il territorio intorno all’Etna è il più densamente popolato di tutta la Sicilia. Nei dintorni, oltre alla mia città nativa Catania, vi sono città come Acireale, Giarre, Randazzo, Adrano e circa 63 piccoli paesi.
 Nel maggio del 1981, la Regione Sicilia, spinta da una forte campagna promossa da un gruppo di ambientalisti, ha approvato la legge istitutiva del Parco Regionale e Riserva Naturalistica dell’Etna su un territorio di circa 150.000 ettari, di cui circa 12.000 sono foreste demaniali.
 
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