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Il
Fuji e la religione
- La notte
successiva alla mia scalata sul Fuji,
mi incontro in Spirito con Mikado Nintoku-tennò
e con sguardo paterno mi ha detto:
“Francesco, che gioia averti visto in cima al Fuji e sentire il tuo cuore parlare del Fuji, sai
dirmi chi vive oggi sul Kury-ama o pendio del sacro Fuji?”
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Si, mio amato Mikado, ho visto con i miei
occhi e posso dire che alcuni gruppi religiosi e organizzazioni
giapponesi per la pace nel mondo, lo considerano ancora sacro e su
quelle splendide pendici sono sorti molti santuari e templi, compreso il
santuario della Byakko di Goi e Masami Sensei.”
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La montagna è stata tradizionalmente sacra alla
religione scintoista, tanto è
divenuto la religione predominante in Giappone. Come vediamo
dall'immagine, sulla cima è situato un
santuario scintoista dedicato a Konohana Sakuya Hime, la Principessa che
fa fiorire gli alberi" (specialmente i ciliegi).
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Considerato un monte sacro,
meta di pellegrinaggi, con la sua cima perennemente ricoperta di nevi ha
ispirato non solo la pittura giapponese (vedi
le stampe di Hokusai), ma anche la poesia, poiché è stato cantato fin
dalle origini della letteratura giapponese.
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Ogni anno, numerosi
arrampicatori, turisti, e pellegrini religiosi ascendono alla sommità. La
maggioranza della gente che si arrampica, comunque, lo fa così con
rispetto per la sua santità, e meditazione quieta è comune sulla sua
sommità. Il periodo ufficiale per arrampicarsi è luglio ed agosto, ma
molti si arrampicano in mesi non ufficiali al fine di evitare la folla.
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La salita del monte Fuji
costituiva un tipico atto di pellegrinaggio religioso, di fede Scinto, ma
oggi si è trasformato per gran parte in semplice escursione laica e
sportiva. L'accesso al Fuji si apre, con vari riti il primo luglio d'ogni
estate e si chiude il 26 agosto con una grande e spettacolare fiaccolata
al santuario di Yoshida, ai piedi nord-est del monte. Nelle settimane
estive si è calcolato che oltre trecentomila persone salgano sulla vetta del Fuji, dove si trovano varie cappelle Scinto, filiali dei santuari che
circondano il monte, nonché un moderno osservatorio meteorologico in
funzione tutto l'anno.
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Dal punto di vista religioso
Scinto, il monte Fuji costituisce uno dei punti focali del Giappone. Al
solito, non è chiaro (ma forse non deve essere chiaro: la troppa
precisione guasta l'incanto) se il monte sia un Kami (un dio), sia sede
di un Kami, o sia solo simbolo di un Kami - o di più Kami al plurale, data
l'ambiguità della lingua giapponese.
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Le radici mistiche del
vulcano
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L'identificazione di una presenza divina dietro l'attività vulcanica
del Fuji e l'antico desiderio dell'uomo di varcare le soglie del
sovrannaturale ha fatto sì che il Fuji divenisse luoghi di culto.
- Presso le
civiltà precolombiane, polinesiane e indocinesi le divinità vulcaniche
furono propiziate con il sacrificio umano, mentre i crateri del Fujiyama sono stati testimoni degli atti autolesionisti di chi vi cercava l'annullamento. Un legame profondo e misterioso
lega il mondo sotterraneo e le forze più oscure e interiori della psiche
umana. Azione purificatrice del fuoco, spettrale caoticità di rocce nere
e vapori sulfurei, tangibili forze sovrumane, contemporanea capacità di
creare e di distruggere sono gli attributi che meglio si sono adattate
nelle sovrannaturale eruzioni del Fuji.
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Lo Shintoismo
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Per spendere due parole per lo Shintoismo, si
vuole contestare il carattere di religione, in quanto non ha né dogma né
contenuto morale. Certi autori ribattono che i Giapponesi, essendo di
razza divina, in virtù della loro innata perfezione non hanno necessità di
un’etica: “Essi sono diritti e onesti, debbono soltanto seguire il loro
istinto.”
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Già nel VII secolo, Hitomaro affermava questo
suo concetto: “Sappia tutto il Mondo, che in Giappone l’uomo non ha
bisogno di pregare, perché il suolo stesso è divino.”
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In pratica, lo Shintoismo specificamente
nipponico, è piuttosto una filosofia politica, la quale implica la lealtà
verso l’Imperatore e la patria.
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Fin qui la fantasia; la realtà, invece, si perde
lontana nella notte dei tempi.
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