- Il Fuji e il bagno 
  giapponese
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- I bagni pubblici (in 
  giapponese Sento) sono una tradizione della cultura nipponica fin dal XVI 
  secolo, quando furono creati per dare la possibilità alla gente comune di 
  lavarsi. Sono luoghi fuori dal tempo nel loro porsi fra passato e modernità, 
  luogo primordiale in cui la nudità dei corpi annulla le distinzioni di classe...
  
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- Il bagno pubblico 
  richiama una chiara valenza procreatrice, raffigurata dalla 
  posizione fetale, come se si è all’interno del grembo materno e porta il 
  momento ad una condizione acquatica, amniotica, prenatale.
- Oltre all’acqua il sento 
  racchiude gli altri elementi, in quanto l’iconografia del fuoco è 
  affidata alla caldaia che riscalda l’acqua che circola continuamente 
  all’interno delle grande vasche, quella del vento alla ciminiera, quella della
  terra alla rappresentazione del monte Fuji che si trova su alcune 
  grandi pareti che sovrastano le ampie vasche giapponesi.
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- Questo tipo di rappresentazione, presente in tutti i 
	bagni 
  maschili e femminili, è una tipica forma 
  d’arte riscoperta e rivalutata negli ultimi anni in Giappone e nel mondo. In 
  ogni sento la parete sopra le vasche è dipinta con un murales del monte Fuji, 
  o di qualche altro famoso scenario giapponese, che i bagnati possono ammirare 
  mentre sono immersi nell’acqua. Il Fuji, vulcano attivo, placato 
  apparentemente dalle copiose piogge tipiche della zona, rappresenta l’unione 
  di acqua e fuoco, venendo così a raddoppiare il rapporto tra i 
  personaggi. 
 Il bagno di cascata e il "tempio del 
  sudore" giapponese
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- Prendiamo 
  coscienza che fuori e dentro di noi tutto é composto di acqua. L'acqua ricopre 
  il 70% della superficie terrestre e il 70% del nostro corpo é fatto d'acqua. 
  Ognuno di noi é un piccolo "oceano" in cui le cellule vivono e muoiono come 
  creature marine. L'uomo é un "acquanauta" attratto dai viaggi acquatici. Verso 
  laghi, stagni, pozzi e verso il blu ultramarino degli oceani dove la vita 
  apparve miliardi d'anni fa. Oggi si ritorna all'acqua per riscoprirne il 
  potere erotico, curativo e spirituale. Nell'acqua e in alcune sue qualità - la 
  fluidità, la freschezza, la fertilità - si sono ritrovate le radici del 
  pensiero religioso, delle terapie mediche, della comunicazione e della 
  sessualità umana.
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- In Giappone 
  il bagno freddo di cascata e le purificazioni con l'acqua fredda sono chiamate 
  "misogi harai" - preghiere d'acqua. Nei paesini del sud si festeggia la 
  primavera con bagni di mare: decine di giovani si gettano in acqua e con gli 
  spruzzi salati fecondano le statue di Inari, dea della vita e della selvaggità, 
  e di Yamano Kami, dea della montagna. 
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- I "mizugori" - le 
  docce di cascata - si fanno durante i pellegrinaggi estivi ai vulcani sacri. 
  Gli Yamabushi si bagnano alle cascate più famose: quella di Nachi nello "Yoshino 
  Kumano National Park" che é anche la più alta del Giappone e quelle del monte 
  Ontake, nella provincia di Nagano che é nel cuore delle "Alpi giapponesi". 
  
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- Questi asceti di montagna hanno inventato strane preghiere che assomigliano a 
  delle performance artistiche e a delle "ginnastiche esoteriche" a contatto con 
  gli elementi sacri della natura: terra, acqua, fuoco, aria e vuoto considerati 
  "Kami" - veri dei. Gli yamabushi sono celebri in tutto il Giappone per la 
  durezza dei loro traning ascetici: bagni di vento e di cascata conditi con 
  diete spartane a base di piatti freddi e vegetariani. Da farsi nei mesi più 
  freddi dell'anno e nelle ore gelide dell'alba.
  
	
		
			
				
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