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Il Fuji e la nascita del sacro Fior di Loto in Giappone
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La storia che sto per
raccontarvi, rientra nel capitolo delle "Favole oltre le favole" da me
vissute nelle mie antiche vesti di Kami, primo allievo diretto del mio amato
Mikado Nintoku...
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C'era una volta nel
Paese del Sol Levante, l'Era di Pace e Amore del mio amato Mikado Nintoku-tennò
e con essa, un'antica predizione che lo stesso Mikado fece a Kami, suo
gemello in Spirito e unico allievo:
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“Kami, ritornerai a vivere una nuova vita in Occidente e continuerai a
guidare silenziosamente i leggendari “Guerrieri della Pace Unti dal Profeta
della Pace Kirysuto”. Avrete il compito di purificare l’Occidente e
farlo diventare come il “Fior di Loto”, che nasce dalla melma per poi
diventare il più puro dei fiori e tu mio caro Kami, nel tempo "Mille più
Mille" ti ricorderai dei tre semi del fior di loto del Profeta della
Pace Kirysuto...”
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Questa era la predizione di
Mikado Nintoku a riguardo dei tre semi del fior di loto e devo dire che il
tempo "Mille più Mille" era il 2000, l'anno in cui sono ritornato nel mio
amato Giappone e soprattutto in cima alla mia sacra montagna del Fuji..
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- Mi basta chiudere i miei
due occhi materiali per aprire l’unico mio occhio interiore, quello dello
Spirito, che mi riporta indietro di circa 2000 anni nelle mie antiche vesti
del contadino-Sensei Kami.
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- Mi trovo come al mio
solito in una serata piena di stelle in attesa della chiamata del mio
amato Mikado Nintoku e come sovente accade il mio piccolo cuore chiama e il
suo immenso amore risponde e di incanto la sua imperiale figura è
davanti a me e la sua voce diventa padrone del mondo intero: “Pace a te, mio dolce Kami”
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- Immediata è stata la mia
risposta: “Pace a te mio amato Mikado”
- “Kami. Oggi è un giorno
di luce e ho deciso di portarti a conoscenza della storia di tre semi
piantati insieme al Sensei dei sensei Asaf. Ti ricordi, quando ti ho
incontrato sulla sponda del fiume del Fuji e ti ho raccontato la mia
esperienza vissuta insieme al Santo Yuzu Asaf?-
“Si, mio Mikado,
ricordo perfettamente tutto”
- Bene, Kami, ora è
arrivato il momento che tu venga a conoscenza dell’affascinante esperienza
da me vissuta insieme al Maestro.
- Devi sapere, che dopo
che Lui ha aperto il suo lucente cuore e ha messo la sua “Fiamma d’amore”
nel mio cuore, ci trovammo in cima al sacro Fuji unificando la nostra
meraviglia nel contemplare il paesaggio divino sotto i nostri occhi.
- Andammo vicino al sacro
cratere del Fuji e il Santo Asaf mi svelò il motivo principale del perché è
venuto per la seconda volta in Giappone e in quel momento mi mostrò un
piccolissimo sacchetto, che aveva appeso al collo e ricordo con quanto amore
chinò la sua lucente testa e prendendolo e aprendolo fece scivolare nella
sua mano destra tre piccolissimi semi.
- In quel momento il vento
e gli uccelli smisero di cantare e io, affascinato dai divini movimenti del
Maestro, vidi la sua mano sinistra che si appoggiava sulla destra come in
segno di protezione verso quei tre piccolissimi e insignificanti semi e dopo
vidi il Santo Asaf alzare gli occhi in cielo e invocare il Padre cosi:
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“Padre, che sei nei Cieli, sono qui per donare questi tre semi alla sacra
terra del Sol Levante. Il primo seme lo dono a questo sacro luogo che ti ha
permesso di riposarti al tuo settimo giorno di creazione e lo semino al
centro del suo sacro cratere”
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Vidi lo
sguardo del Santo Asaf inchinarsi e successivamente camminare nell’aria fino al
centro del cratere e con un suo movimento della mano di incanto il cratere
si aprì davanti ai nostri occhi e lasciò scivolare al suo interno il primo
seme e in perfetta sintonia con la sua voce chiudersi quando Asaf disse:
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“E cosi sia!”
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Dopo
quel straordinario evento, il Santo Asaf mi guardò e mi disse:
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“Mikado Nintoku, consegno a te questi altri due semi affinché vengano
seminati da te e Kami in un luogo segreto in Giappone al fine di fiorire
nel tempo, in cui lo Spirito di Kami nascerà in nuove vesti nel periodo
“Mille più Mille”.
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Ero
senza parole dall’affascinante racconto di Mikado e rimasi ancora più
affascinato quando lo vidi aprire la sua mano destra e mostrarmi un piccolo
sacchetto e successivamente il suo prezioso contenuto, due lucenti
semi, che custodivano la più lucente energia che un essere umano abbia mai
potuto avere: quella del Sensei dei sensei Yuzu Asaf.
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Mikado
mi invitò ad uscire insieme a lui e in quella piovosa mattinata ci
incamminammo verso luoghi a me sconosciuti che avevano l’onore di custodire
nel tempo i due famosi semi del Fior di loto più antico del Giappone.
- Ricordo che durante la
strada di ritorno, Mikado mi stimolava a riprendere il contatto con la
realtà e come al solito mi diceva: “Kami, hai qualche domanda da farmi al
riguardo del fior di Loto?”
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- Sapeva come colpirmi e
naturalmente non mi feci pregare e gli dissi:
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- "Mikado,
quello che il Santo Asaf e tu chiamate il fior di loto, nasce in Giappone
oppure esiste fuori dalla nostra amata terra del Giappone?”
- “Così mi piaci,
finalmente il mio amato Kami è ritornato. Bene, ora ti racconterò tutta la
storia che mi è stata trasmessa dal Maestro.
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Devi
sapere, che l’India fu invasa anticamente da un antico popolo chiamato
Ariano che credeva nel Brahmanesimo. Tuttavia, con l’espansione del loro
regno, furono costretti ad accogliere altre fedi indigene. Le immagini delle
divinità Bramani che si fusero con quelle della civiltà Indù e il fiore di
loto cominciarono ad essere venerati come “la Madre di tutto il creato”,
poiché si immaginava, che le creature divine nascessero dai fiori di loto.
Allo stesso modo si pensa, che Brama, il “capo” Hindu di tutti gli dei, sia
nato e viva immoralmente nel loto.
- Nel Buddismo, il fiore
di loto è simbolo di “estremo disinteresse per se stessi e dedizione al
prossimo”, che è fondamentale negli insegnamenti di Siddharta. Il loto è
considerato sacro, soprattutto per la purezza dei suoi fiori che emergono
dalle acque torbide in tutta la loro bellezza. Il loto rappresenta anche il
Nirvana. Il culto indiano del loto si diffuse in molte altre culture e
divenne la base di dottrine religiose come la dottrina Buddista Lotus
Sutra, che continua ad essere un insegnamento religioso molto influente.
- L’immagine sacra del
loto è data, oltre che dalla bellezza dei fiori, anche dal suo profumo
dolce, leggermente medicinale, che si diffonde nell’aria calda dell’estate.
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“Mikado, qual è il suo significato?”
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“Kami, ricordo quando in cima al Fuji il Santo Asaf mi disse che per il gusto
indiano il loto è sempre stato il più bello di tutti i fiori. E’ rispettato
dalla gente, perché usato come fiore sacro durante le cerimonie religiose.
Benché le sue radici attecchiscano nella melma e nella sporcizia, esso
emerge a fior d’acqua e la sua purezza rimane incontaminata. Per questo
motivo è considerato il simbolo della manifestazione del Padre Unico. Nel
poema epico Mahabharata, Brahama, il dio-creatore, ha come appellativo
“colui, che è nato nel loto”.
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Ancor più significativa è la formula sacra della preghiera buddhista
tibetana: “Om mani padme hum”, cioè “Onore a te, o gioiello nel fiore di
loto”.
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“Mikado, tu conosci il suo profumo?”
- “Si,
Kami. Devi sapere, che quando il Santo Asaf mise il primo seme al centro del
cratere del Fuji, io lo vidi fiorire nelle sue mani e ho potuto avere
l’onore di assorbire il suo profumo e ti posso garantire, che è quello del
Sensei dei sensei Asaf, cioè “l’odore di santità”.
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- Il Fior di loto e la
predizione di Mikado Nintoku
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- Nel 1951, uno dei tre
semi di loto risalenti al periodo Mikado Nintoku-tennò, fu scoperto nella
regione Kemigawa, nella Prefettura di Chiba in Giappone. Questo è il
racconto che si tramanda da Sensei a allievo.
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- Durante una profonda
meditazione sul Fuji, un umile Sensei del Giappone di nome Tanaka-san entrò
in contatto con Mikado Nintoku-tennò, secondo a Yuzu Asaf come divinità del
Fuji. Questa fu la predizione di Mikado Nintoku: “Sensei Tanaka, hai
preparato il tuo Spirito per questo momento e io, Mikado Nintoku-tennò, tuo
immortale Imperatore e Mikado, ti trasmetto queste giuste indicazioni,
affinché tu possa vedere con i tuoi occhi il fiorire del sacro fiore, che
anticiperà di circa sette cicli divini o 49 anni il ritorno in Giappone del
mio amato contadino-Sensei Kami.
- Egli verrà
dall’Occidente, vicino alla città santa, e sarà messo a dura prova prima di
fondersi con tutti noi immortali abitanti del sacro Fuji, ma la sua forza
interiore è immensa e nulla lo potrà fermare.”
- Tanaka-san si inoltrò
in quel luogo segreto e nel preciso momento in cui aveva portato il suo
pensiero al periodo di pace di Mikado Nintoku-tennò e mentre era immerso in
una profonda meditazione, venne assorbito da un intenso profumo che lo portò
ad aprire i suoi occhi e vedere uscire fuori dall’acqua un fiore bellissimo
e a lui sconosciuto, che divenne noto tra i Sensei del Giappone come il
fiore più antico del mondo, da lui chiamato il “Loto dell’era di pace di
Mikado Nintoku-tennò”.
- Durante un successivo
incontro con Mikado Nintoku, Tanaka-san venne a sapere, che Mikado
Nintoku-tennò aveva avvertito durante una fase di sonno gli uomini della
Scienza al riguardo della rinascita dell’antico fior di Loto.
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- Mikado, tutto è
veramente compiuto!
- La storia ci porta a
conoscenza, che nell’anno 1951, i ricercatori del laboratorio Shiseido in
Giappone, spinti da un richiamo particolare e misterioso, hanno visto
fiorire il fior di Loto e divenne noto in Giappone e fuori come il “il fiore
più antico del mondo” e, malgrado vi fosse una tavola con sopra scritto in
giapponese: “Questo è il dono di Mikado Nintoku-tennò, che anticipa il
ritorno del suo amato Kami, nel paese del Sol Levante e nella sacra terra
del Fuji”
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La
domanda, che tutti si posero, fu questa:
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“Chi è Kami?”
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Con
questo dilemma fu fatta sparire la tavola e al fior di loto fu dato il nome
di “Loto Ohga”.
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Per la
storia ufficiale, al buongiorno dell’inizio del settimo ciclo di vita che
equivale a 49 anni, l’antica predizione di Mikado Nintoku-tennò si è
avverata con la venuta di Kami
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nelle
nuove vesti di Mikado Francescoji.
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- Kirei
(silenzioso componente della famiglia Imperiale) ha detto:
“Francescoji, ringrazio il Padre Unico che è nei Cieli, perché
ha donato al Giappone un Occidentale che doveva ritrovarsi con se
stesso come il più puro dei giapponesi e riportare con la sua presenza il
divino seme del Fior di Loto alla Famiglia Imperiale e a tutto il popolo
giapponese e successivamente tutte le tecniche e poteri assorbiti accanto al
suo amato Mikado, custoditi all’interno del divino “Progetto Mikado ”
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